11 - Rivoluzione Roma e commento agli ultimi colpi di mercato
Gli ultimi giorni di mercato sono ancora una volta determinanti
In questo episodio troverai:
Come giocherà la Roma con Hummels, Hermoso e Saelemaekers
Il commento agli ultimi colpi di mercato
L’ultimo aggiornamento del mio file per l’asta
Milano, 6 Settembre 2024
Ieri sera ho assistito al concerto di Fulminacci, artista romano classe 97. Eravamo in duemila? Tremila? Non troppi, o meglio non troppi per un concerto medio. Per lui, 27 anni ancora da compiere, sembravamo un’infinità. Adoro chi vive il successo con la genuinità e spontaneità di sempre. Qui il pezzo che preferisco
‘sti cazzi poi dei soldi a quelli ci pensiamo quando siamo grandi
E’ un po’ il mio motto lavorativo. E’ ovvio che i soldi siano importanti per sopravvivere, ma il concetto che ho sempre portato avanti è che i soldi devono essere la conseguenza di un lavoro coerente, vero, duro.
Obiettivo e conseguenza sono due cose lontanissime.
Roma: la consapevolezza dei difetti
Negli ultimi 3 giorni di mercato la Roma ha acquistato 4 titolari. Non un grande segnale di programmazione e idee chiare, a dir la verità.
Saelemaekers in cambio di Abraham. Hermoso e Hummels a mercato chiuso, parametri zero di lusso. Kone dal Gladbach.
La Roma ha iniziato con un placido pareggio a Cagliari (0-0, ma Dovbyk e Pellegrini divorano due occasioni nettissime), la brutta sconfitta in casa contro l’Empoli (3 xG concessi, 2 creati) e il noioso pareggio all’Allianz contro la Juve.
A Cagliari Dybala è entrato dalla panchina, cambiando la partita. In casa con l’Empoli i due hanno giocato assieme dall’inizio (Dybala in campo per 90’) e a Torino ancora Paulo dalla panchina e Soulè dal primo minuto. De Rossi sta capendo. Gestendo.
Era questa la Roma prima dello stravolgimento. Ma perché stravolgerla?
Motivo #1: Celik
Il terzino turco è obiettivamente l’anello debole. Senza essere irrispettosi, credo sia chiaro a tutti che per valore complessivo Celik non eccella in nessuna qualità. Non è un crossatore, non è un velocista. Non è un terzino di acume difensivo. Non è fortissimo nei cieli e nei contrasti.
Motivo #2: Mancini e Ndicka
I due centrali della Roma si sono espressi al meglio in una difesa a tre. Mancini a Bergamo, poi a Roma. N’Dicka in Germania
Motivo #3: il bilanciamento delle forze sugli esterni
Con Soulè e Pellegrini larghi e con Dybala al centro il problema non è lo sbilanciamento offensivo (il City gioca con KDB, Foden, Bernardo e Doku). Il problema è la disponibilità in non possesso, l’attitudine al pensiero difensivo anche se sei un giocatore d’attacco. Dybala e Soulè non ce l’hanno così spiccata. Pellegrini, anima da centrocampista, è più ‘bilanciato’.
Ecco che per questi tre motivi arrivano quattro giocatori estremamente funzionali.
Celik verrà sostituito con grande probabilità da Mancini, sfruttando Hummels al centro. Hermoso sostituità N’Dicka, ma può subentrare anche al posto di Angelino, formando una linea a quattro di soli centrali, un po’ come Guardiola con Gvardiol a sinistra. De Rossi si ispira al tecnico catalano, e ok, i giocatori della Roma non sono quelli del City, ok, De Rossi non è Guardiola, ma se il percorso è quello, le idee anche, dobbiamo necessariamente collegare le cose.
Soluzione #1 senza N’Dicka
Escludendo N’Dicka e Celik la Roma partirebbe con Mancini terzino bloccato (un po’ come Posch con Thiago Motta) da stringere in fase di possesso. Così facendo lui ed Hermoso sarebbero i terzi. Kone affianca Cristante, Angelino sale e Pellegrini può entrare nel mezzo spazio, la zona che gli compete maggiormente.
Difensivamente questa soluzione ti permette di coprire Soulè con un terzino più difensivo come Mancini
Soluzione #2 con N’Dicka, meno probabile. Più difensiva
Con N’Dicka in campo puoi alzare Hermoso (come Stones) e di conseguenza alzare anche Kone. Una soluzione più difensiva a cui De Rossi può attingere. Pellegrini largo a sinistra sarebbe più un palleggiatore che un esterno da cross o che punta l’uomo.
Sì, ma manca un tassello. Manca Saelemaekers.
Per la soluzione al problema 3 identificato poco fa, Saelemaekers sembra essere il giocatore perfetto. Non è un’ala da 10 gol e 10 assist ma è quel giocatore che permette agli altri del reparto di esprimersi meglio. E’ un facilitatore. Aggressivo senza palla, Saelemaekers ha stregato Thiago Motta al Bologna, arrivando a giocare più di Orsolini (1887 minuti contro i 1792 dell’italiano).
Con due giocatori come Dybala e Soulè, Saelemaekers è il perfetto bilanciere.
Ecco, dunque, quella che credo essere la soluzione ideale per la Roma, consapevole del fatto che la rosa è composta da 25 giocatori e che le varie competizioni obbligano a rotazioni.
Soluzione #3, la più bilanciata
Così facendo si risolvono i tre problemi individuati.
Ma come, Dybala dalla panchina? Ni. Dybala è il giocatore più qualitativo, uno da un assist o un gol ogni 105 minuti con De Rossi. Giocherà, ci sarà sempre. Ma la sua gestione sarà la chiave per la composizione del puzzle dei tre trequartisti dietro Dovbyk. Con De Rossi, 991 minuti in 15 partite di Serie A, 66 minuti di media.
Dybala dura mediamente un’ora. Ma un’ora che cambia la Roma. Un’ora a teatro.
Sarà una Roma che si aggrapperà a nuove certezze. Cinque titolari su dieci sono nuovi arrivi. Quattro di questi negli ultimi giorni di mercato, o addirittura a mercato chiuso.
Forse ci vorrà del tempo, ma gli acquisti sono giusti, sensati, incastrati bene.
Palla a De Rossi.
Un rapido commento agli arrivi last-minute
McTominay al Napoli
Mandela Keita al Parma
Gaetano al Cagliari
Gosens alla Fiorentina
Gigot alla Lazio
McTominay cambia il Napoli?
Lo scozzese alla fine è arrivato per 30,5 milioni. Investimento forte per un centrocampista che nello United disastrato ha realizzato 10 gol in 43 presenze l’anno scorso. La parabola tecnica di McTominay è interessantissima. Quando esordisce nei Red Devils viene sfruttato come centrocampista difensivo, uomo d’equilibrio dalla regia scontata e dal posizionamento prezioso. Abnegazione per il talento di chi gioca più avanti.
Ora è diventato anche incursore. Risorsa sui piazzati. Un box-to-box. Sì ma chi non gioca?
Nel centrocampo a due di Conte la mobilità è importante per cui credo che Lobotka possa perdere minutaggio a favore dello scozzese, con Gilmour ultimo della gerarchia a centrocampo.
Mandela Keita al Parma, ciò che serviva
Neopromossa con Man, Mihaila e Bonny. Nei due di centrocampo Bernabè. Trequartista Sohm. Ogni concetto di equilibrio va a farsi benedyczak. Ed ecco che arriva Mandela Keita per 12 milioni più 3 di bonus dall’Anversa (Belgio).
1 gol in 102 partite dal 2020 in poi. Esattamente ciò che serviva.
Devastanti, però, le metriche difensive pubblicate da Calcio Datato
Come leggere il grafico? E’ semplicissimo e utile. Esempio: laddove vedete “Palloni Recuperati, 95”, vuol dire che Keita si posiziona nel 95° percentile rispetto ai pari ruolo del campionato belga, olandese e portoghese.
Ancora più semplice, che vuol dire? Che recupera più palloni del 95% dei centrocampisti dei tre campionati. Meglio del 97% per tackles, 88% per tackles vinti. 98% per palloni intercettati.
Un difensore aggiunto. Farà il bene anche dei giocatori offensivi.
Gaetano al Cagliari non ci voleva
Nel sensatissimo 3-5-2 di Nicola, Luvumbo e Piccoli erano finalmente protagonisti. Il centrocampo con Marin-Deiola e Prati era perfettamente bilanciato.
Ecco, arriva Gaetano, che non è una punta, non è una mezzala, è solo un ottimo calciatore. Cosa succederà? Il passo più sensato è il 3-4-2-1 rinunciando a Prati o Deiola, abbassando Luvumbo e giocando con Zito e Gaetano alle spalle di Piccoli.
Oppure Gaetano mezzala. A Nicola piace un interno così offensivo?
Ecco, il problema principale è che non vedo Gaetano un giocatore perfetto per il calcio di Nicola. Peccato. Rimango curioso però, spero di essere smentito e di vedere il Cagliari giocar meglio anche grazie a Gaetano
Gosens alla Fiorentina a cosa serve?
A sfamare quella voglia di nostalgia che vive in ogni appassionato di Serie A. Gosens sta bene, ha ancora 30 anni e nell’ultima Bundesliga ha segnato 7 gol e fornito 4 assist. E’ un esterno totalmente diverso da Parisi, ma molto più simile a quel Carlos Augusto che con Palladino ha fatto tanto bene.
Giocherà, e anche bene. Bell’acquisto.
Gigot alla Lazio. Chi è?
Difensore centrale sulla soglia dei 31 anni. Ultimo biennio a Marsiglia, mai titolare fisso, ma 5 gol totali. Vizietto. Preso in prestito con obbligo di riscatto a mezzo milione più 3 di bonus.
Giocherà? E’ il primo cambio di Romagnoli e Gila, vista la cessione di Casale.
Peccato, perché il suo FantaIndex ci indica del potenziale, proprio per la pericolosità sui piazzati (72, 13° difensore).
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Mi fermo un po’
Ferie, anche se in casa. Rallento un po’. Ne ho parlato bene in questo video oggi.
A presto e grazie per il tuo tempo,
Nic 👇
Il mio file con l’ultimo aggiornamento
Avevo dimenticato Ruggeri. Vi chiedo scusa, e anzi grazie per avermelo segnalato su Instagram 👇
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