#12 - Vediamo la Champions insieme?
Un'iniziativa stupenda per vivere insieme una serata di Calcio
In questo episodio troverai ⬇️
📅L’analisi di una squadra troppo sottovalutata
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Carate Brianza, 13 Settembre 2024
Scrivo dall’ufficio di una persona a cui sono affezionatissimo. Una compagna di viaggio.
Scrivo mentre ascolto il pezzo di un artista che ho iniziato ad ascoltare troppo tardi per il verme del pregiudizio, schifosissimo parassita che si nutre delle nostre insicurezze privandoci di scovare la bellezza in ogni dove.
Bene, me ne sto liberando e ho scoperto dei pezzi magnifici. Calcutta, ‘Controtempo’, è uno di questi. Spero piaccia anche a voi ⬇️
Lazio, sindrome d’abbandono
Facciamo un breve recap dell’ultimo biennio laziale.
Persi quattro dei giocatori più importanti della storia recente del Club: Felipe Anderson, Milinkovic-Savic, Luis Alberto e Immobile.
Esonerato Sarri, scommesso su Tudor, durato solo 3 mesi (ben fatti). Cambiato Direttore Sportivo (da Tare a Fabiani). Il tutto mentre la contestazione verso Lotito si fa sempre più intensa e frequente.
Revoluciòn pura. Non un ambiente semplice in cui ‘scommettere’. E invece proprio Fabiani ha costruito una rosa piena di interrogativi qualitativi.
Partiamo dall’allenatore, Marco Baroni, un uomo assennato, un professionista che siede sulla panchina di una big per la prima volta a 61 anni in seguito a un vero miracolo sportivo, la salvezza raggiunta con l’Hellas Verona. La società ha smantellato la squadra a Gennaio, vendendo Doig (Sassuolo), Terracciano (Milan), Djuric (Monza), Ngonge (Napoli), Faraoni (Fiorentina), Hien (Atalanta). 6 titolari persi in un mese e sostituiti da semisconosciuti come Noslin (Fortuna Sittard).
Una stagione così non passa inosservata. L’anno prima un’altra salvezza, quella con il Lecce
E’ una scommessa, certo, ma giustificata da risultati recenti.
L’impronta di Baroni nell’ultimo biennio la si può scovare nei dati difensivi. Il Lecce, salvo con 36 punti, ha fatto registrare il 6° miglior dato per gol attesi concessi (NPxGA in grafica), gli stessi della Juventus di Allegri. Vi dico gli undici titolari di quella stagione: Falcone, Gendrey, Baschirotto, Umtiti, Pezzella/Frabotta, Strefezza, Hjulmand, Blin, Oudin, Ceesay, Colombo. Con qualche variazione.
Baroni però non è solo fase difensiva. Nella seconda parte di stagione all’Hellas e nelle prime uscite con la Lazio si sono viste delle dinamiche di gioco in costruzione (possesso nel 1° terzo di campo) e sviluppo (possesso nel 2° terzo di campo) veramente interessanti. In primis il continuo scambio di funzione di Rovella e Guendouzi, utilizzati a turno come primi costruttori attraverso lo ‘smarcamento fuori linea’, termine covercianese per definire il movimento di un centrocampista che si abbassa per ricevere palla ai lati dei centrali difensivi, come in figura qui sotto
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Sono idee incoraggianti, segnali di un lavoro serio, approfondito, dettagliato. Un lavoro ‘moderno’ sfruttando al massimo le migliori caratteristiche dei giocatori (Nuno Tavares in profondità, Dia che viene incontro, Isaksen nel mezzo spazio più vicino alla porta…).
Chiudiamo il capitolo Lazio parlando del mercato. I giocatori principali hanno salutato la Capitale nel giro di due stagioni, ma chi è arrivato può essere alla loro altezza?
La mia risposta è sì. Castellanos ha vissuto un anno con Immobile e ora è l’attaccante principale e senza concorrenza. Continuità e fiducia sono le due componenti che un attaccante DEVE avere per poter far bene. Dia ha delle qualità tecniche e atletiche da giocatore di altissimo (uso il superlativo assoluto non a caso) livello, ed è anche perfetto per giocare CON il Taty. 16 gol due anni fa a Salerno. Son tanti, eh.
Zaccagni responsabilizzato, Tavares lo abbiamo visto contro il Milan. Nel sistema giusto è uno spaccadifese. Ci sono poi Dele-Bashiru, 2001 che ha già iniziato bene e Tchoauna ad allungare una rosa che deve affrontare almeno 8 partite di Europa League (Dinamo Kiev, Nizza, Twente, Porto, Ludogorets, Ajax, Real Sociedad, Braga).
Ecco, l’unica dinamica che mi instilla un dubbio sul rendimento di quest’anno è l’Europa League che modifica la metodologia di lavoro di un allenatore che, per l’appunto, a 61 anni si ritrova per la prima volta ad affrontare una stagione così densa di partite.
L’età avanzata è un vantaggio perché hai la maturità per adattarti più velocemente o le abitudini di lavoro sono profondamente radicate e quindi poco flessibili al cambiamento? Ce lo dirà il tempo.
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Approfondiremo presto la questione Sorare!
Vieni a vedere la Champions con me?
Inserisco adesso l’interruzione per abbonati perché credo sia corretto che chi mi sostiene con abbonamento abbia una prelazione per questo biglietto di Champions!
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